Fuorisalone 2015 DESIGN IN TOYS IN LUDUM – DESIGN FOR TOYS AT LUDUM
[PHOTOS]
designintoys presents
LUDUM: “Il giocattolo che non c’è..per me!”
LUDUM: “The Toy Which Does Not Exist… For Me!”
Milano | Spazio BovisaTech | via Durando 39
Dal 14 aprile al 31 maggio 2015
Ingresso gratuito
Orario: dal martedì al sabato 14.30 – 19.30; domenica 10.00 – 19.30; lunedì chiuso
http://www.designintoys.com
Ho il piacere di presentare i risultati di una esperienza che mi vede coinvolto: Design in Toys la mostra sul giocattolo presente al Fuorisalone che ha permesso a Ludum, la prima Design Elementary School al mondo, di poter presentare al pubblico i risultati del suo innovativo sistema formativo, basato sul Design Approach.

da sinistra: Stefano Cavané (Toys Designer) – Luca Fois (docente Poli.design) – Diego Zaffaroni (direttore Ludum) – Federico Ramponi (docente Politecnico e resp. design approach Ludum) – Francesco Schianchi (docente Politecnico di Milano) – Stefano Paschina (Presidente Ludum) – Paolo Taverna (Direttore Generale Assogiocattoli)
Ludum è un’intuizione di Stefano Paschina che, con il supporto scientifico di Carmelo Di Bartolo e Francesco Schianchi, si pone l’obiettivo di realizzare un polo educativo che, dal Nido, alla Scuola dell’Infanzia, alla Scuola Primaria fino all’Università, accompagni le persone nella loro acquisizione ed utilizzo della conoscenza e dei saperi, per essere artefici del proprio destino/futuro. Il Design, inteso come cultura del progetto, e non come una disciplina, materia di insegnamento, rappresenta il paradigma di Ludum attraverso il quale “coniuga” il verbo apprendere.
I protagonisti del Laboratorio “Il giocattolo che non c’è…per me!”, presente in Design Toys, sono quindi i bambini. Sono loro che hanno affrontato le cinque fasi che caratterizzano i Workshop di LUDUM, facilitati dalle insegnanti, da Diego Zaffaroni e Federico Ramponi, direttore didattico il primo e responsabile design approach il secondo, e con l’aiuto di un ospite speciale: Stefano Cavané, Toys Designer. Questo incontro ha permesso ai bambini di esprimere tutta la loro creatività attraverso delle idee che il designer ha saputo raccogliere e declinare in soluzioni coerenti senza scalfirne la portanza innovativa.
Nelle cinque giornate di esperienza gli insegnanti e il designer, che hanno il ruolo di facilitare il processo ma non di influenzarlo, hanno alternano attività ad approfondimenti e momenti di confronto che il Modello Ludum struttura in cinque fasi consecutive:
- Centratura e comprensione degli obiettivi
- Analisi razionale
- Analisi impregnativa
- Divergenza
- Convergenza e Progetto
Il processo si avvia e prende vita attraverso un accurato e approfondito confronto sulla illustrazione del briefing e sugli obiettivi del laboratorio.
In questa seconda fase tutto il sapere appreso nelle diverse materie viene messo a sistema e arricchito con nuovi input e nuove scoperte.
Ogni bambino, facilitato dall’agire e dal progettare in un ambiente/sistema fertilizzato nella fase di Analisi Razionale, mette in circolo la propria “visione” dei diversi temi in termini di esperienza, di cultura personale e di emozioni.
E’ il momento topico del percorso progettuale nel quale è fondamentale allontanarsi il più possibile dal cuore del tema per mutuare trasversalmente nuovi input creativi da conoscenze ed esperienze eterogenee.
Il processo si conclude in modo naturale, facendo emergere le idee e le motivazioni che ciascun bambino si sente più coinvolto a sviluppare in una soluzione del tema affrontato. Qui nasce il concept, la sintesi progettuale che racchiude e dà un senso all’esperienza e all’apprendimento.
E ora le contestualizzazione degli stimoli dei bambini attraverso l’esperienza di Stefano Canavè, Toys Designer.
Tra i tanti spunti emersi durante il fluire dell’esperienza la mostra ne riporta in particolare tre. Il primo, chiamato Bricks Factory, è un gioco che mette le potenzialità dei materiali facilmente modellabili, come la plastilina, al servizio del costruire tipico dei mattoncini assemblabili per costruzioni. Il bambino può decidere quali pezzi desidera, imposta lo stampo e il gioco è fatto! Le costruzioni diventano infinite!
Il secondo è Little Grove Marbles Rail, una rivisitazione in chiave moderna dell’antico gioco delle biglie. Grazie ad una struttura componibile a piacere dai giocatori, che prende la forma di una o più piante, è possibile realizzare infiniti tracciati dove far scorrere le biglie decorate con delle farfalle. Giocando si avrà l’impressione di veder volare tante farfalle colorate!
Il terzo è un ArcoArpa, un giocattolo che unisce il piacere della musica e dei giochi musicali alle caratteristiche dell’arco. Grazie alle sue sette corde il giocatore può apprendere i primi rudimenti della musica oppure lanciare una freccia, morbida, scegliendo tra le diverse potenze espresse da ciascuna nota.

Un giocattolo che permette di avviare i bambini alla musica e al tiro con l’arco a diverse distanze – Sopra il disegno dei bambini e sotto il concept del designer
Questi giocattoli sono un esempio di come gli adulti e i bambini possono realizzare dei veri e propri sogni. Nel contesto di un Workshop come quelli che LUDUM utilizza nel suo piano formativo, tutti coloro che sono coinvolti, grandi e piccoli, scoprono, si confrontano e progettano, dando un significato profondo e reale alla parola apprendere.
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LUDUM: “Il giocattolo che non c’è..per me!”
LUDUM: “The Toy Which Does Not Exist… For Me!”
Milano | Spazio BovisaTech | via Durando 39
Dal 14 aprile al 31 maggio 2015
Ingresso gratuito
Orario: dal martedì al sabato 14.30 – 19.30; domenica 10.00 – 19.30; lunedì chiuso
http://www.designintoys.com