Future of Car Design
Si è aperta oggi la Mostra sui lavori di fine anno del Master in Trasportation Design TAD 5 del Politecnico di Milano che chiuderà l’11 giugno (qui trovate tutti i dettagli dei nostri ragazzi). In concomitanza si è tenuta un’interessante tavola rotonda con ospiti di grande livello.
QUI TROVI TUTTE LE FOTO DEI PROGETTI

I relatori Alessandro D’ Ambrosio di Volkswagen Group Wolfgang Egger di Italdesign-Giugiaro Filippo Perini di Lamborghini
Ospiti dell’evento erano:
- Alessandro D’ Ambrosio di Volkswagen Group
- Wolfgang Egger di Italdesign-Giugiaro
- Filippo Perini di Lamborghini
Diversi i temi toccati che riguardavano il mondo del Design, con chiaro riferimento al mondo della mobilità e del Car design. Tra le varie testimonianze, un’interessante analisi dei progettisti di oggi in relazione alle aziende e al mercato del lavoro contemporaneo.
I relatori, trovandosi di fronte a dei giovani futuri professionisti, hanno legato alla loro esperienza di professionisti la loro esperienza umana traendone diversi consigli. Uno su tutti quello di non smettere di sognare. Il sogno infatti è il motore che attiva le risorse delle persone e che le fa compiere anche cose inimmaginabili. La motivazione di poter esprimere se stessi, attraverso un’idea, l’ambizione di ricoprire un ruolo o quella di realizzare il sogno di diventare, in questo caso un progettista sono il motivo che fa compiere le scelte anche più azzardate.

L’apertura della mostra presso l’edificio N del Campus Bovisa del Politecnico di Milano – Via Durando, 10 – Milano
Sono d’accordo. In quanto docente che si occupa, anche in questo Master, di supportare le persone prima ancora dei professionisti nel proprio sviluppo, anche motivazionale, credo che perseguire un sogno sia l’arma migliore per poter scegliere il proprio destino professionale. Certo è difficile oggi; infatti non è mancato un dibattito su questo tema anche in occasione di questa tavola rotonda. Non è facile perché globalizzazione, crisi, internazionalizzazione e concorrenza sono dei grandi fardelli per questi giovani, lo è per tutti. Ma ogni generazione ha avuto la sua guerra, oggi ne viviamo una che non si combatte in trincea ma si combatte quotidianamente. Forse noi docenti dobbiamo lavorare ancora di più per dare sicurezza ai nostri studenti, dando loro l’opportunità di provare, buttarsi, scoprire la vertigine e il surreale e vivere la sconfitta come un grande momento di crescita e di rilancio, in un ambiente ostico ma non impossibile.
Questo è il mio augurio per i miei colleghi e i ragazzi che oggi hanno finito un bellissimo percorso e a cui va il mio in bocca al lupo.
A domani per le foto di tutti i progetti!